Il pensatore del futuro deve dimenticare se stesso
(F. W. Nietzsche)

COMITATO DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE QUINTILIANO APPROVATO IN DATA 20.12.10

Referente: LUCA DEBARBIERI

Nancy alla GAM

Scuola di Alta Formazione Filosofica: Jean-Luc Nancy

Giovedì 31 marzo ore 18 Galleria d’Arte Moderna Via Magenta 31 – Torino
 Jean-Luc Nancy - Che cosa vuol dire “collettivo”? con Ugo Perone

Lezione magistrale del IX ciclo di seminari
della Scuola di Alta Formazione Filosofica

Jean-Luc Nancy, massimo decostruzionista vivente, dedica al “superamento della decostruzione” il suo ciclo di seminari presso la Scuola di Alta Formazione Filosofica di Torino. Giovedì 31 marzo la lezione magistrale incentrata sul senso dell’“essere insieme”.

Sarà Jean-Luc Nancy – massimo esponente del decostruzionismo e del pensiero filosofico postmoderno francese insieme a Jacques Derrida, che qualche anno prima di morire gli fece l’onore di dedicare al suo pensiero un ampio volume – il docente ospite, dal 28 marzo al 1º aprile 2011, del IX ciclo di seminari, intitolato Pensare oltre e dopo la decostruzione, della Scuola di Alta Formazione Filosofica (SdAFF) di Torino.
Allievo di Paul Ricoeur, nel corso della sua carriera filosofica Nancy si è interessato alla politica, con ricerche sulle nozioni di comunità, libertà e soggettività, all’arte e all’estetica, anche in collaborazione con artisti quali Claudio Parmiggiani e Abbas Kiarostami, alla corporeità, in particolare con un libro autobiografico sulla sua esperienza di trapiantato di cuore e, più recentemente, alla decostruzione del cristianesimo.

Nel suo ciclo di incontri seminariali presso la Scuola di Alta Formazione Filosofica, Jean-Luc Nancy svilupperà, in una direzione del tutto inedita, uno dei concetti cardine delle sue ultime riflessioni, quello di “dis-chiusura”, ovvero di riapertura degli orizzonti concettuali del pensiero dell’Occidente, affrontando i temi della creazione di senso e del mondo, dell’ad-orazione – intesa come un rivolgersi all’altro –, nonché della pulsione – concepita come un andare verso – e dell’infinito.

Giovedì 31 marzo alle ore 18 presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino, Nancy terrà inoltre una lezione magistrale in italiano intitolata Che cosa vuol dire “collettivo”?, in cui il concetto di “collettivo”, ovvero di “essere insieme”, inteso come presupposto e fondamento di uno dei temi centrali del suo pensiero, ovvero quello politico-sociale della comunità, verrà analizzato in stretta relazione con la nozione di libertà, vista come atto di dare inizio e far esistere qualcosa di nuovo, qualcosa che non c’è ancora. Con lui sarà presente Ugo Perone.

La Scuola di Alta Formazione Filosofica – fondata e diretta da Ugo Perone, ordinario di Filosofia Morale e direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale, organizzata dal Centro Studi Filosofico-religiosi “Luigi Pareyson” con il sostegno della Compagnia di San Paolo, la collaborazione della Società Filosofica Italiana, il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino – si pone come luogo d’incontro tra le grandi figure della filosofia mondiale invitate di volta in volta e un gruppo di giovani studiosi italiani e stranieri selezionati mediante bando e chiamati a mettersi in gioco, con il sostegno di alcuni tutor, all’interno dei seminari settimanali intensivi di 5 ore giornaliere a loro riservati.

Nell’ottica di un confronto più allargato sul tempo presente e sull’interpretazione della modernità, a ogni ciclo di seminari a numero chiuso la Scuola di Alta Formazione Filosofica affianca una conferenza pubblica intesa quale momento di dialogo con la società e la cultura. L’intento di rappresentare l’ampiezza e la complessità degli studi filosofici contemporanei della SdAFF si manifesta anche nella scelta dei filosofi ospiti dei seminari semestrali e della conferenza collegata.
Ai precedenti cicli seminariali sono stati  invitati il fenomenologo francese Jean-Luc Marion, il filosofo tedesco Dieter Henrich, gli americani Charles Larmore e John R. Searle, l’ungherese Ágnes Heller, Emanuele Severino e il fenomenologo tedesco Bernhard Waldenfels.

Segnalazione del Presidente di Comitato

filosofia in biblioteca
Storie della ragione. Classici della filosofia contemporanea
lunedì 21 marzo - ore 21 Biblioteca di Chieri
Sala Conferenze

L'attualità di Hannah Arendt tra filosofia e giornalismo d'inchiesta
a cura di Valentina Martini e Roberto Lupis
Città di Chieri
Info: Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” Via Vittorio Emanuele II, n. 1 – Chieri Tel 0119428400 e-mail: biblioteca©comune.chieri.to.it

La serie di conferenze, dal titolo Storie della ragione: classici della filosofia contemporanea, si terrà mensilmente il lunedì sera alle ore 21.00 nella sala conferenze della biblioteca civica. Quest'anno il percorso si snoda dentro il Novecento ed è dedicato alla presentazione di alcuni pensatori, Ludwig Wittgenstein, György Lukàcs, Martin Heidegger, Hannah Arendt, Walter Benjamin, Michel Foucault, Edmund Husserl e Edith Stein la cui opera continua a presentare diversi motivi di attualità e la cui riflessione continua a fornire indicazioni utili per la comprensione del presente: il rapporto con la trascendenza, il linguaggio, la tecnica, la politica, la storia e l'analisi critica del presente sollevano domande e sollecitano risposte ieri come oggi
L'attualità di Hannah Arendt tra filosofia e giornalismo d'inchiesta a cura di Valentina Martini e Roberto Lupis
Lunedì 21 marzo – ore 21 Bibliteca Civica “Nicolò e Paola Francone” – Sala Conferenze
Hannah Arendt: filosofa, giornalista, poetessa, ebrea di nazionalità tedesca per lingua e formazione, americana di cittadinanza. Allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers. Questa coraggiosa figura di intellettuale si staglia nel panorama della cultura contemporanea per l'originalità delle riflessioni, la lucidità del giudizio e l'indipendenza delle prese di posizione, spesso controverse. Il suo pensiero nasce da un'esistenza avventurosa, talvolta drammatica, e priva di compromessi. Il suo percorso intellettuale è quello di una donna che ha riannodato il pensiero antico con la crisi dell'agire politico moderno. Il suo approccio teoretico ha come squarciato il velodella filosofia occidentale, suscitando feconde quanto feroci polemiche. In Vita activa Hannah Arendt ci pone domande fondamentali sul costume politico della nostra società e, al tempo stesso, ci mette in guardia dai pericoli causati dall'uomo moderno, ovvero l'espropriazione del mondo, la distruzione dello spazio politico e la minaccia al mondo naturale. Nel testo sulle Origini del Totalitarismo ci svela la natura del 'male radicale' incarnato storicamente nei sistemi totalitari; ma poi questo stesso male, indagato con lucido rigore nel reportage sul processo Eichmann, si mostra per quello che era, e cioè un male 'banale', in quanto privo di grandezza e di profondità. Questa ennesima svolta del suo pensiero
le ha attirato critiche e proteste, ed ancora oggi la questione rimane aperta, a dimostrazione dell'attualità di questa donna straordinaria.